Piano di Azione per l’innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri nei Piccoli Comuni.

 

 

 

ANCI ed il Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, attuano, nell'ambito dei programmi finanziati dal Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini dei paesi terzi 2007-2013 (FEI), il Piano di Azione per l’innovazione dei processi organizzativi di accoglienza ed integrazione dei cittadini stranieri nei Piccoli Comuni, che, in questa prima edizione, è rivolto ai Comuni con popolazione residente fino a  5.000 abitanti ed alle Unioni di Comuni delle regioni Piemonte, Toscana, Puglia e Sicilia.

Il Piano, costituisce la naturale evoluzione del Programma di Formazione Integrata sulle tematiche dell’immigrazione, che, con la quarta edizione conclusasi nel giugno 2014, ha completato il panorama nazionale dei Comuni sopra i 5.000 abitanti coinvolti negli interventi formativi previsti.

I Piccoli Comuni e le aggregazioni comunali sono attualmente interessati da interventi normativi che, sia sul piano ordinamentale che finanziario, ne modificano profondamente le condizioni di funzionamento e le prospettive per il futuro. Infatti, le norme che prevedono, per i Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti (o fino a 3.000 se appartenenti o appartenuti a Comunità Montane), l'obbligatorietà della gestione associata delle funzioni loro assegnate mediante Unione di Comuni o Convenzione, impongono una rapida riconsiderazione degli assetti istituzionali e dei processi organizzativi, anche in riferimento alla progettazione e alla gestione del sistema locale del welfare.

OBIETTIVI DEL PIANO DI AZIONE

  • aumentare le competenze di Amministratori e Dirigenti comunali in riferimento alla progettazione e alla gestione, anche in maniera associata, di strategie di integrazione e, conseguentemente, migliorare il livello dei servizi erogati ai cittadini stranieri;
  • supportare il percorso di integrazione dei processi organizzativi che, d’ora in avanti, non dovranno essere riferiti al singolo piccolo Comune ma necessariamente alla aggregazioni per mezzo delle quali sono esercitate le funzioni fondamentali assegnate ai Comuni medesimi;
  • promuovere nuove entità associative e contribuire a rafforzare le reti istituzionali locali già esistenti;
  • condividere e diffondere il patrimonio di esperienze maturate sui temi in esame.

 LE AZIONI

Gli obiettivi generali sono perseguiti attraverso azioni di orientamento ed affiancamento alle Amministrazioni Locali che nello specifico si sostanziano nella realizzazione di:

  • attività seminariali (capacity building days), che hanno lo scopo di rafforzare la “capacity building” di Amministratori, Dirigenti e Responsabili comunali. I seminari affrontano due temi principali:
    1. Piccoli Comuni ed aggregazioni di Comuni: quali modelli organizzativi per l’accoglienza e l’integrazione dei cittadini stranieri?
    2. I Servizi Demografici: un ruolo primario nel rapporto diretto con il cittadino immigrato.

Il primo tema affronta gli aspetti organizzativi ed intersettoriali della struttura comunale ed intercomunale, allo scopo di fornire modelli, soluzioni e procedimenti per la gestione efficace del fenomeno migratorio a livello locale nei Piccoli Comuni e nelle Unioni di Comuni;il secondo invece riguarda più da vicino i servizi demografici e gli aspetti critici connessi all’ingresso e al soggiorno del cittadino straniero nel territorio nazionale.

I due ambiti tematici sono sviluppati, nel corso di due distinte giornate di aula, da docenti, individuati da ANCI, di comprovata esperienza in campo dei servizi demografici e della organizzazione dei servizi comunali relativamente alle tematiche dell’immigrazione. 

  • quattro giornate di forum telematico, durante le quali viene data la possibilità ai beneficiari del Piano di Azione di porre agli esperti ANCI quesiti, per via telematica, inerenti le tematiche trattate nel corso dei “capacity bulding days”. 
  • un sistema informatico di self-assessment, raggiungibile ed utilizzabile dalle Amministrazioni Locali beneficiarie tramite il sito web del progetto, con cui, attraverso una semplice procedura di autodiagnosi, l’Amministrazione può verificare il proprio posizionamento rispetto ai modelli organizzativi proposti ed accrescere la consapevolezza dell’Ente in merito ai cambiamenti da implementare.

Il Piano prevede inoltre il coinvolgimento diretto dei Comuni per la diffusione ed il trasferimento delle buone prassi. Viene infatti data la possibilità ai Comuni “testimonial”, che, in qualità di Enti capofila di gestioni associate, siano caratterizzati da una significativa esperienza in tema di politiche di integrazione, di illustrare, a tutti i Comuni beneficiari, il proprio approccio organizzativo, i punti di forza, le criticità affrontate e le modalità operative per la realizzazione del proprio modello organizzativo. L’azione di diffusione verrà realizzata grazie a video-interviste ed una sessione di approfondimento entrambe disponibili on-line.

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